Oggi, “nonostante tutti i mugugni, l’Italia è uno dei paesi europei in cui l’esitazione davanti ai vaccini è più bassa”. Lo attesta un’indagine effettuata in tutti i ventisette paesi dall’agenzia europea Eurofound (solo in inglese, qui nel febbraio – marzo di quest’anno.
“Davanti alla paura del contagio da Cov-Sars-2 l’Italia si è scoperta un paese meno no-vax di quel che ci si aspettava”, osserva Massimiliano Mascherini, direttore dell’unità di politiche sociali dell’agenzia per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Nel nostra Paese soltanto il 16% dei cittadini (uno su sei) manifesta un atteggiamento critico nei confronti dell’offerta vaccinale, contro una media europea del 27% (uno su quattro).
“La larga adesione alla campagna vaccinale italiana è legata alla profonda fiducia che i cittadini hanno verso la sanità pubblica, la scienza e la ricerca farmaceutica”. Questa stima, sottolinea l’esperto, è persino più alta della media europea (ha espresso un giudizio positivo il 64% degli italiani – contro il 59% degli europei), nonostante gli italiani registrino solitamente un livello di fiducia nelle proprie istituzioni molto basso”.
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