Parla De Maglie, vicepresidente del Cam di Firenze, il primo centro in Italia dedicato agli autori di comportamenti violenti nelle relazioni affettive. “Molti punti di ascolto non vengono supportati. Chi viene da noi volontariamente tende a minimizzare i gesti violenti, chi è obbligato nega di averli commessi”
Sono pochi, isolati e trascurati. I centri dedicati agli uomini autori di violenza di genere restano ancora uno strumento scarsamente utilizzato nelle attività di contrasto alla violenza nelle relazioni intime. È persino difficile scoprire quali siano e dove siano: gli unici dati disponibili (elaborazioni Istat su dati CNR – IRPPS) sono fermi al 2017, quando erano attivi meno di settanta punti di accesso sul territorio nazionale, concentrati maggiormente nel Nord Italia (soprattutto Emilia-Romagna e Lombardia). Oggi non si sa.
Fatta eccezione per l’esperienza a Milano con i sex offenders nel carcere di Bollate, il primo servizio in Italia dedicato agli autori di comportamenti violenti nelle relazioni affettive è il C.A.M, Centro di ascolto uomini maltrattanti di Firenze, di cui Mario De Maglie è vicepresidente. Dal 2009, qui, sono passati circa un migliaio di uomini.