“Oggi ci sono molti dubbi sulla reale utilità e necessità dal punto di vista sanitario dell’applicazione di norme così restrittive, che a mio giudizio sono non coerenti o non attualizzate”, sottolinea Elisabetta Cerutti, primaria di rianimazione presso gli Ospedali Riuniti di Ancona. Ne è talmente convinta che già nell’ottobre del 2020, anticipando la maggior parte dei colleghi di tutta Europa, ha autorizzato l’ingresso dei familiari nel suo reparto di terapia intensiva post-chirurgica e trapianto di organi per pazienti non Covid.