L’alfabeto del gender: che significano transgender e cisgender?

Sesso, genere, identità di genere e orientamento sessuale sono parole spesso confuse ed erroneamente sovrapposte. Ma in realtà indicano esperienze diverse. In occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, proviamo a spiegare tali concetti nel modo più semplice possibile

In occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, e contro manifestazioni di odio e violenza rivolte contro il «genere», l’«identità di genere», l’«orientamento sessuale», proviamo a spiegare tali concetti nel modo più semplice possibile. Per evitare di sovrapporre e confondere i concetti di sesso, genere, identità di genere e orientamento sessuale.

Partiamo da qui: una cosa è l’orientamento sessuale, che risponde alla domanda “chi mi piace”; un’altra è l’identità di genere, che risponde alla domanda “chi sono”, “a qualche genere mi sento appartenente”. E aggiungiamo: sesso e genere sono due cose diverse: in ambito scientifico e culturale la distinzione è acquisita da anni.

  • Sesso: maschio o femmina (o altro)

In questa prospettiva, per sesso si intende l’insieme di elementi anatomici e biologici che caratterizzano alla nascita una femmina o un maschio. Fino a qui è abbastanza semplice: se ho cromosomi XX e un utero e una vagina sono femmina. Se ho cromosomi YY e un pene sono maschio. In rari casi si parla però di persona intersessuale, nata con caratteri sessuali non univocamente definibili di maschio o femmina.

  • L’orientamento sessuale

Come dicevamo sopra, l’orientamento sessuale risponde alla domanda “chi mi piace”. I principali orientamenti sessuali sono l’eterosessualità, l’omosessualità e la bisessualità, mentre l’asessualità è talvolta identificata come la quarta categoria.
Secondo un’indagine curata nel maggio 2022 dall’Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza della Fiss (Federazione italiana di sessuologia scientifica) attraverso il sito Skuola.net, il 65,9% dei 3500 giovani intervistatati (con età tra gli 11 e i 24 anni) si sente eterosessuale, il 13,7% bisessuale, il 10% asessuale, il 7,5% pansessuale e il 2,9% omosessuale.

  • Identità di genere: cisgender, transgender o agender?

Per identità di genere si intende, invece, la percezione che ognuno ha del proprio sentirsi maschio o femmina o altro. Si nutre di norme, ruoli e relazioni definite socialmente, e non ha nulla a che vedere con l’orientamento sessuale. Non c’entra quindi con il fatto che una persona sia eterosessuale, omosessuale, bisessuale e pansessuale.
In alcuni casi l’identità di genere si sviluppa in accordo a quella attribuita alla nascita sulla base degli organi genitali. Questo è il tipico caso in cui una persona che ha la vagina si sente donna e quella che ha il pene si sente uomo (cisgender). Ma in altri casi questo non avviene: alcuni hanno la vagina e si sentono uomini; altre invece hanno il pene e si sentono donne. Per loro si usa la parola transgender. Alcuni ancora non si sentono né donne né uomini (sono gli agender); altri poi si spostano fra il polo maschile e quello femminile nel corso del tempo: si sentono cioè talvolta uomini, talvolta donna. E’ in questo ultimo caso che si parla di identità di genere fluida, o di persone gender fluid.