Niente visite in corsia per paura del virus, ricomincia il calvario di malati e familiari
Nonostante i vaccini e l’ordinanza di luglio di Speranza, molti ospedali scelgono di “chiudere” ai parenti
Giornalista
Nonostante i vaccini e l’ordinanza di luglio di Speranza, molti ospedali scelgono di “chiudere” ai parenti
“Oggi ci sono molti dubbi sulla reale utilità e necessità dal punto di vista sanitario dell’applicazione di norme così restrittive, che a mio giudizio sono non coerenti o non attualizzate”, sottolinea Elisabetta Cerutti, primaria di rianimazione presso gli Ospedali Riuniti di Ancona. Ne è talmente convinta che già nell’ottobre del 2020, anticipando la maggior parte dei
Parla De Maglie, vicepresidente del Cam di Firenze, il primo centro in Italia dedicato agli autori di comportamenti violenti nelle relazioni affettive. “Molti punti di ascolto non vengono supportati. Chi viene da noi volontariamente tende a minimizzare i gesti violenti, chi è obbligato nega di averli commessi” Sono pochi, isolati e trascurati. I centri dedicati
non c’è un’epidemia sociale; e i criteri per la prescrivibilità di queste terapie sono molto rigidi”. Lo spiegano bene le maggiori esperte in questo ambito: la psicoterapeuta Jiska Ristori e l’endocrinologa Alessandra Fisher. Entrambe le dottoresse lavorano all’ospedale Careggi di Firenze e hanno alle spalle una lunga esperienza con i minori gender variant (o transgender) Dottoressa Fisher, ci
Le storie di chi non può assistere ancora i propri cari ricoverati. Damasco continua lo sciopero della fame: “Insufficiente la norma del Green Pass”. Il Governo si impegna a elaborare un protocollo valido in tutta Italia per l’accesso alle strutture sanitarie
Protesta del presidente dell’associazione Salvagente Italia che spiega: “Ancora migliaia le segnalazioni di genitori, figli e amici a cui è impedito, o fortemente limitato, stare accanto a un proprio caro ricoverato”
“Il dipendente che lavora da casa non può pretendere che l’azienda sostenga le sue spese per l’acquisto di sedie, scrivanie, doppi schermi. Si tratta di una scelta che spetta al datore di lavoro, che ne deve sostenere l’onere”. Lo spiega Mariano Corso, docente del Politecnico di Milano e Responsabile Scientifico degli “Osservatori Smart Working”. L‘esperto
“Vi scrivo dal reparto di pediatria di un ospedale di Milano. Sono ricoverata qui con mia figlia di quasi due anni, che ha un’infezione. Sono sola, con lei, da una settimana. Mio marito non può venire a trovarci, nessuno mi può dare un cambio: lo prevedono le norme di questa struttura”. Lo racconta Francesca, che a casa ha altre due bimbe, la più grande di sei anni, che ogni mattina e ogni sera piangono cercando le coccole della mamma.
Oggi, “nonostante tutti i mugugni, l’Italia è uno dei paesi europei in cui l’esitazione davanti ai vaccini è più bassa”. Lo attesta un’indagine effettuata in tutti i ventisette paesi dall’agenzia europea Eurofound (solo in inglese, qui nel febbraio – marzo di quest’anno. “Davanti alla paura del contagio da Cov-Sars-2 l’Italia si è scoperta un paese meno
Ventotto giorno dopo la nascita e la morte di Lapo, in quel tempo fatto di lacrime, incredulità, in una solitudine forzata, fatta del silenzio della nostra lingua sul lutto perinatale, di macerie scomposte e desideri selvaggi di riaggiustare la vita, Claudia Ravaldi e suo marito fondarono CiaoLapo (www.ciaolapo.it), un’associazione rivolta a operatori sanitari di area materno fetale, alle donne e ai loro partner colpiti da lutto perinatale durante la gravidanza o dopo la nascita.
“Oggi non esistono motivi per impedire ai familiari di fare visita a un paziente ricoverato in Terapia Intensiva, Covid e No-Covid che sia. Semmai, è chi nega questa possibilità a doversi giustificare, eticamente e professionalmente”.
La prima è nata nel 2009 per ragazze e ragazzi tra i 18 e i 25 anni senza più casa dopo che le famiglie avevano rifiutato la loro identità di genere: “Le polemiche sulla legge Zan confermano quanto ancora ci sia da fare per diffondere la cultura del riconoscimento dei diritti”.