Il coraggio di Stefania: “Io, figlia caregiver di genitori con disturbi mentali”

“Quando avevo quindici anni, uno tsunami ha investito e travolto la mia famiglia: la mia mamma e il mio papà hanno sviluppato una malattia mentale. In quel preciso momento, la mia vita è diventata significativamente diversa da quella dei miei coetanei, perché, senza nemmeno esserne consapevole, sono diventata una giovane caregiver. Toccava a me prendermi cura di loro”.

Covid: vi presento la (mia) variante inglese

Il problema del coronavirus non è solo la fame d’aria, la febbre, il senso di spossatezza. C’è anche un sottobosco di disagi che consuma energie e rosicchia in maniera continuativa spazi e tempi di serenità mentale, anche quando febbre e saturazione non preoccupano più.

II diario di una mamma contagiata: la paura corre sulla chat dell’asilo

La chiusura preventiva della scuola, i tamponi a tappeto. E alla fine la scoperta di vivere nel focolaio di Bollate, nel Milanese.
“Fare una zona rossa adesso è come chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi”: questo, in sintesi, il pensiero di tanti cittadini di Bollate. Per capire il perché di questo stato d’animo occorre andare indietro di tre settimane.

Aborto, l’allarme della ginecologa: “A 40 anni dalla legge 194 ancora troppi ostacoli al diritto delle donne”

Scuote la testa e sospira Daniela Fantini, una delle ginecologhe del Cemp, consultoriocemp.org il primo consultorio laico aperto a Milano negli anni Sessanta. “A più di 40 anni dalla legge 194 siamo ancora qui. Eppure sembrava che le cose stessero andando un pochino meglio”.
“Ad agosto il ministro della Salute Roberto Speranza aveva finalmente aggiornato, dopo dieci anni, le linee guida sulla pillola abortiva Ru486, stabilendo che si potesse assumere fino alla nona settimana di gravidanza (anziché fino alla settima) e in day hospital. Era stato un passo avanti significativo”.

Covid e terapie intensive: a chi dare l’ultimo letto?

“Quando le risorse sono limitate bisogna scegliere chi ha più possibilità di sopravvivere”. Intervista ad Alberto Giannini, primario anestesista a Brescia. Secondo lei l’età può essere un criterio di scelta?
Immanuel Kant diceva che le persone hanno una dignità, le cose un prezzo … “L’allocazione di risorse limitate costituisce un dilemma intrinseco che è praticamente insolubile. Comunque lo si guardi, in medicina come altrove, comporta inevitabilmente un “conflitto di valori”.

Lucangeli: E se parlassimo di didattica di vicinanza?

La mia intervista alla professoressa Daniela Lucangeli “Ne posso più di sentire parlare di didattica a distanza. Vorrei si parlasse di DIDATTICA DI VICINANZA, che non è fatta dalla tecnologia né tanto meno dalle migliori slides di PowerPoint. La didattica di vicinanza è fatta dai linguaggi antichi che il nostro cervello riconosce: l’ “I CARE” educativo, (il “mi stai a cuore” di don Milani), e non l’ingozzamento cognitivo di prestazioni che la memoria dovrebbe tenere come un frigorifero: metto dentro l’informazione che deve restare identica, congelata fino a verifica. Aimè così non si nutre l’intelligenza e tantomeno lo sviluppo migliore di nessuno.

Capodanno a Milano, i “pensieri illuminati” accendono il Duomo

[…] Pensieri epici, “coraggiosi, audaci, di speranza”, per noi stessi e per gli altri. Piccole epifanie, brevi scintille in grado di aprire fessure di luce nel buio di un anno in cui l’incertezza è stata l’unica costante, in cui il pensiero della morte e della solitudine ha bussato ripetutamente alle porte delle nostre esistenze.
La performance che andrà in scena la notte di capodanno si trasformerà allora in una forma di catarsi collettiva, una liturgia che sarà al tempo stesso sobria e lucente, intima e pubblica, laica e religiosa e rappresenterà l’occasione simbolica e concreta per liberarsi dalle croste di egoismo e dilatare l’empatia oltre le buone intenzioni.

Perchè per una donna è cosi difficile farsi sterilizzare?

Sull’inserto #SALUTE, in edicola con #REPUBBLICA e #LASTAMPA la mia inchiesta sulla #STERILIZZAZIONE FEMMINILE. Ci ho lavorato per mesi, parlando con primar*; ginecolog*, donne & associazioni, alla ricerca del perché per le donne, in Italia, sia così difficile farsi chiudere la tube (solo l’1% lo ha fatto). Anche Antonio Chiantera, presidente della #Sigo, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, conferma la «scarsa diffusione della sterilizzazione tubarica», ma ne attribuisce la causa a «questioni di diritto». «Questa tecnica – spiega – non viene proposta alle donne e talvolta viene anche sconsigliata dai ginecologi a causa delle libere e spesso incongruenti interpretazioni della magistratura su questo tema. Servirebbe una legge chiara», commenta. In più, «i processi sono troppo lunghi» e le richieste di risarcimento spesso milionarie».

Medici e infermieri, niente scuola anche per i figli degli ‘eroi’ della pandemia

Neanche questa volta, in Italia, in caso di lockdown, le scuole rimarranno aperte per i figli dei Key Worker, i lavoratori impegnati in prima linea nell’emergenza coronavirus, tra cui medici, infermieri, poliziotti, cassieri dei supermercati, autisti di autobus.
Durante il precedente lockdown, l’Italia è stato uno dei pochi paesi europei ad aver ignorato le esigenze famigliari di quei lavoratori impegnati in prima fila. Altrove, invece, seppure con i dovuti distinguo, le scuole sono rimaste aperte per i figli dei lavoratori essenziali, sia durante il periodo di “lockdown” che nella fase successiva.