Al lavoro con… Ilaria Cinelli, analog astronaut

«Dal 2015 ad oggi sono stata scelta otto volte come 𝙘𝙤𝙢𝙖𝙣𝙙𝙖𝙣𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙢𝙞𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙨𝙥𝙖𝙯𝙞𝙖𝙡𝙞 𝙨𝙞𝙢𝙪𝙡𝙖𝙩𝙚 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙨𝙤 𝙡𝙖 “𝙈𝙖𝙧𝙨 𝘿𝙚𝙨𝙚𝙧𝙩 𝙍𝙚𝙨𝙚𝙖𝙧𝙘𝙝 𝙎𝙩𝙖𝙩𝙞𝙤𝙣” nel deserto dello Utah (Stati Uniti) a capo di un team di sei persone: ci siamo chiusi in un abitacolo grande come una roulotte, sperimentato condizioni di vita e di lavoro “extraterrestri” e simulandole

Centri antiviolenza solo per le adolescenti?

La violenza permea le relazioni tra adolescenti e giovani adulti in un caso su due. Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha proposto ieri di aprire centri dedicati ai minorenni. La risposta di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza: «Non servono centri specializzati. Abbiamo già tutti gli strumenti per accogliere» Continua a

La storia di Julia Gromskaya, nata russa, poi diventata ucraina, ora marchigiana

Julia Gromskaya è nata a Kharkov nel 1980, quando era ancora Russia. Poi è diventata ucraina. Oggi è cittadina italiana. Dalla provincia di Ancona, dove lavora come illustratrice, osserva le tragedie che stanno attraversando il suo paese. «Da persona nata russa e diventata prima ucraina e poi italiana – spiega- fatico a capire milioni di persone che

Tutti gli articoli per La27esimaora

Ho cominciato a scrivere per La27esimaora nel 2018. Questo spazio, grazie al guizzo e alla determinazione di Luisa Pronzato, è stata la mia casa per più di tre anni.Uno spazio aperto, tollerante, rispettoso.Coraggioso.Visionario.Ma soprattutto, E S S E N Z I A L E. Negli anni ho scritto un’inchiesta sull’aborto in Europa (affrontando il tema

A braccia aperte: 10 milioni di euro per gli orfani di femminicidio

«Orfani speciali», così li definì Costanza Baldry, la psicologa che coordinò la ricerca europea “Switch Off”. A loro, ai minori divenuti orfani a seguito di crimini domestici e femminicidio, l’impresa sociale Con i Bambini dedicata il settimo bando, dal nome “A Braccia Aperte” mettendo a disposizione 10 milioni di euro.

Ribelliamoci a chi ci vuole ribelli

Ieri era «siate belle», oggi è «siate ribelli», domani? C’è sempre qualcuno che dice alle ragazze «siate così» e non «così». Non ne posso più di libri per bambine ribelli. L’aver sostituito l’ossessione per la bellezza con quella per la ribellione, non mi pare abbia molto senso. Chi ha deciso che il modello giusto sia proprio quello della bambina ribelle?

Basta «protesta delle mamme» e voi padri (che ci siete) rivendicate il vostro ruolo

Non ne posso più delle mamme che organizzano “la protesta delle mamme” per denunciare la difficoltà di conciliare lavoro e scuole chiuse. Non sopporto proprio questa autoreferenzialità. Forse “noi mamme” dovremmo davvero smetterla di considerarci gli unici soggetti titolati a lamentarsi. Mi piacerebbe che la stampa e la politica parlassero di questi problemi usando l’espressione “la protesta dei genitori”. Ma questo non può avvenire se le mamme stesse continuano a chiamarla “la protesta delle mamme”.

Smart- working, smart-schooling, smart-cooking… smart… perché continuiamo a correre? Per me è dura. E per te?

Continuo a ripetermi che l’importante è stare bene. «Cosa vuoi che sia la tua fatica, fisica ed emotiva, Sabi, a fronte di nove mila morti e un numero indefinito di contagiati?». E in effetti sono sicura che sia proprio così. Perciò non dovrei lamentarmi. Però, lo ammetto, certe volte, non sono così lucida. Avverto una sensazione strana che mi monta dall’interno, come un’inquietudine, un malessere strisciante a cui non riesco a dare una nome.

Crescere libere e liberi di scegliere (anche di disubbidire)

Ho sempre guardato storto le persone che usano la parola “Ubbidire” in contesti in cui si parla di figli, alunni e di educazione in generale. “Ubbidire” non mi piace perché mi fa pensare ai soldati che devono eseguire un ordine, senza se e senza ma. Cioè, senza poterci pensare, senza poter capire le conseguenze dell’azione, senza poter obiettare. Credo, però, che l’addestramento non abbia nulla a che vedere con le pratiche educative e di cura.