30 km/h e 15 minuti: ecco le città post Covid

Sono di Matteo Dondè i primi progetti di “urbanistica tattica” che impongono, in diverse città italiane, la limitazione della velocità nei quartieri residenziali a 30 km/h. Iniziative già sperimentate a Terni, Casalmaggiore (Cremona) e Milano. «Tutti gli studi dimostrano che portando da 50 a 30 Km/h la velocità massima consentita, i tempi di percorrenza cambiano poco», spiega. «In compenso aumenta la qualità della vita e si riduce sensibilmente il rischio di incidenti; gli anziani si sentono più sicuri, i bambini vanno a scuola da soli, i commercianti sono più contenti».

Dopo gli occhi bassi e pesti: l’importanza di raccontare storie di donne che si riscattano

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne abbiamo selezionato tre libri che valorizzano le voci delle ragazze e delle donne che hanno incontrato la violenza ma che sono riuscite a lasciarsela alle spalle, avviando percorsi di riscatto personale. Serve una nuova narrazione in cui le donne non siano solo vittime, passive, spaventate e deboli.

Non esistono vite comuni, solo sguardi addomesticati

Esce in Italia “Le vite che nessuno vede”, della giornalista e documentarista brasiliana Eliane Brum: «Ritratti di uomini e donne al margine dell’invisibilità, cronache di battaglie vinte e perdute per la sopravvivenza». Storie talmente reali da sembrare inventate. Con un giornalismo fatto di parole potenti ma non prepotenti, lei rende visibile la solitudine «di chi non possiede quasi nulla, se non il tempo limitato della propria esistenza».

Covid-19, le donne in gravidanza non sono rispettate

«La pandemia ha messo in evidenza un po’ in tutto il mondo ed anche in Italia una realtà scomoda: il rispetto della fisiologia del parto è stato spesso eluso».
Molto poche, invece, le aziende ospedaliere che si sono date da fare per tenere a mente che la salute non è solo assenza di malattia ma anche tutela e promozione del benessere psicologico e psicosociale..
Racconta Ravaldi, poi, che «alcune madri e alcuni padri sono stati brutalmente lasciati fuori dalle terapie intensive neonatali, anche quando i loro figli stavano morendo, senza nessuna pietas, senza nessun rispetto e cura. Ad alcuni di loro è stato persino impedito di dare un saluto, una carezza, un commiato ai piccoli».

Dopo un aborto chi si occupa di ciò che resta? «Signora, vuole procedere a sepoltura?»

A Roma una donna ha scoperto una tomba con il proprio nome, dove è stato seppellito il feto a seguito di un aborto terapeutico. Ma qual è il modo in cui a una donna viene chiesto di prendere una decisione un momento così delicato? La testimonianza di Ilaria: «Non so quale scelta avrei compiuto se fossi stata più informata. Ma so che sette anni fa in quella sala parto è stato leso un mio diritto: quello di scegliere in maniera consapevole. Possiamo occuparci anche di questo?».

La mia terza intervista alla prof. Daniela Lucangeli: «Per me la SCUOLA E’ SPERANZA»

«Per me la SCUOLA E’ SPERANZA allo stato puro perché nulla è altrettanto potente nel forgiare la forma mentis delle persone.
A scuola, come nella vita di ogni giorno, non è indifferente la fonte dalla quale attingiamo le informazioni, non è indifferente chi aiuta. E non filosoficamente, ma, per così dire, neuropsicologicamente».
Oggi un alunno su cinque presenta oggi autismo, DSA o ritardi.

«La vita dei giovani transgender? Famiglie e scuola possono fare la differenza»

«Non sempre le vite delle ragazze e dei ragazzi transgender sono invise o osteggiate dalle famiglie e dalla comunità come quella di Ciro Migliore, il fidanzato transgender di Maria Paola Galiando, uccisa dal fratello a Caivano». A parlare è Maddalena Mosconi, psicologa-psicoterapeuta, Responsabile “Area Minori” del SAIFIP dell’ospedale S. Camillo-Forlanini di Roma, che da più

Scuola: i diritti di 284 mila alunni disabili si possono ignorare?

vOggi solo un istituto su 3 è accessibile a chi ha una disabilità motoria: mancano gli ascensori, mancano le rampe e mancano i bagni a norma. Alle elementari e alle medie, sottolinea l’Istat, le disabilità più frequenti sono invece quelle intellettive, per le quali serve personale altamente competente, che però non c’è. Il 36% degli insegnati di sostegno non è specializzato per prendersi cura di questi alunni.

Esclusiva_ Pietro Bartolo: “il mio pianto è diventato un film“

Esce nelle sale italiane il 10 agosto il film Nour, dedicato alla storia (vera) di una BAMBINA nigeriana che, a otto anni, si mette in viaggio, tutta da sola, PASSANDO DALLA LIBIA, sopportando sofferenze incredibili, detenzioni, violenze e abusi, per andare al cercare la sua mamma di cui sa soltanto che si trova “In Europa”. Fu PIETRO BARTOLO ad accoglierla, nel 2017, sul molo Favarolo di Lampedusa e a raccontare il suo dramma nel libro “LE STELLE DI LAMPEDUSA”. Nella pellicola, la cui regia è affidata a Maurizio Zaccaro, SERGIO CASTELLITTO veste i panni del dottore.

Mancano 50 giorni, ma nidi e materni sono ancora al buio

Quanti entrano e quanti no? E quando si comincia? E per quante ore al giorno? Queste le domande che i genitori si fanno e che ancora non hanno risposta. Su nidi e scuole dell’infanzia ci sono ancora troppe incognite
Nidi e materni sono ancora al buio. A meno di cinquanta giorni dalla teorica riapertura degli spazi, restano ancora senza risposte aspetti essenziali riguardano i numeri, i tempi, gli spazi e le modalità.