Scuola, fine del tempo pieno?

Se non si trovassero spazi nuovi e se l’organico docenti e personale Ata non fosse implementato, ciascuna classe «sarà divisa in due gruppi» e dovremmo dire addio al tempo pieno. Lo ha scritto pochi giorni fa una preside di Milano alle famiglie della primaria. Il condizionale è d’obbligo, perché la ripresa della scuola è ancora piena di incognite, ma danno l’idea del possibile (catastrofico) scenario che potrebbe attenderci.

Fase 2: quanto conta (davvero) la differenza di genere?

Il Coronavirus è più mortale tra gli uomini che tra le donne: «Eppure non possiamo ancora dire che le donne si ammalino di meno di Covid-19», spiega la dottoressa Giovannella Baggio. «Anche se sulle donne il virus è meno aggressivo, per questioni che hanno a che fare con il loro sistema ormonale e immunitario, non penso che le donne debbano tornare al lavoro prima degli uomini. Meglio che rientri solo chi è risultato negativo al tampone o che ha seguito una corretta quarantena».

L’hub solidale che sfama i poveri di Baranzate

Nel paese alle porte di Milano un terzo degli abitanti sono immigrati regolari. Le misure di contenimento del virus stanno mettendo in ginocchio tante famiglie. A metà marzo però l’associazione La Rotonda, promossa dal parroco don Paolo Steffano, ha deciso di orientare tutti i suoi servizi per trovare risposte all’emergenza cibo. Ecco come è andata

La scienziata Amalia Bruni: “per i malati di Alzheimer uscire di casa è una necessità”

«Il distanziamento sociale è essenziale, ma per chi soffre di demenza stare all’aperto è uno strumento di cura che permette, nei momenti di maggior difficoltà, di ridurre l’ansia. Sono preoccupata per i pazienti e per i loro familiari». Dialogo con la dottoressa Amalia Bruni che gestisce il centro regionale di Neurogenetica dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme.

Così si nasce nei giorni del coronavirus

Nelle ultime settimane diversi ospedali italiani hanno iniziato a modificare la routine dei parti: molte strutture hanno predisposto aree separate, isolate, dove accogliere le donne positive. Ma non esistono linee guida valide su tutto il territorio nazionale.

Prendiamoci cura di chi ci cura, altrimenti salta tutto

Quello che il personale sanitario sta vivendo è pazzesco: non c’è solo stanchezza per i turni raddoppiati, i solchi delle mascherine sugli zigomi, le mani scartavetrate dai mille lavaggi. C’è angoscia, inquietudine, sofferenza, paura. «In una situazione come questa è fondamentale prendersi cura di chi cura», dice Mirko Damasco, presidente di Salvagente Italia. Da oggi l’associazione mette a disposizione un numero e una mail per offrire al personale sanitario impegnato nella gestione dell’emergenza Coronavirus un servizio psicologico gratuito, per evitare il rischio burnout.

Emergenza climatica e coronavirus, problemi interconnessi

Grazia Francescato (ex WWF): «Cambiamento climatico ed epidemie non conoscono confini. Se oggi non mettiamo in pista strumenti efficaci per fermare il surriscaldamento globale in futuro potrebbero presentarsi malattie anche peggiori. Le variazioni di temperatura potrebbero favorire un “salto di specie” di virus e batteri già in circolazione o risvegliare quelli che da migliaia di anni vivono congelati nel permafrost».

Scuole chiuse e tv accesa? La lezione di Peppa, Masha e gli altri

Con le scuole chiuse e genitori in smartworking la cosa più semplice è mettere i pargoli davanti alla tv. «Questa soluzione forse è la più comoda, ma in realtà anche i cartoni realizzati appositamente per bambini necessitano di un accompagnamento adulto», dice il pedagogista Cosimo Di Bari. «Piuttosto che allarmarci sulla presenza dei cartoon nella vita dei bambini, dovremmo preoccuparci dell’assenza di altre esperienze».

La mia intervista a Pietro Bartolo,

La mia intervista a Pietro Bartolo, su VITA di febbraio. Il film in uscita è #NOUR, (regia di Maurizio Zaccaro e con Sergio Castellitto nei panni del dottore). La storia di Anila, a cui è dedicato il film, è narrata in “Le stelle di Lampedusa” (Mondadori, 2018), il secondo libro scritto da Bartolo dopo “Lacrime di sale” (Mondadori 2016).

La mia intervista a Daniela Lucangeli

Il 73% degli studenti italiani a scuola sta male. «Ingozziamo i ragazzi di prestazioni, colpa e paura sono le emozioni alla base del nostro sistema educativo», dice Lucangeli. «Ma tutto ciò produce un cortocircuito emozionale che genera malessere e inceppa l’apprendimento». Che fare? Cambiare la scuola, ovviamente. Facendo spazio alla warm cognition
Il bravo maestro «è colui che aiuta, che dà fiducia e coraggio, non che ingozza e giudica, somministra e verifica».

Claudia Barone, la giocattolaia di Catania

Un po’ Geppetto, un po’ Mary Poppins, un po’ assistente sociale. Claudia Barone di lavoro fa la giocattolaia e tiene incontri e laboratori di falegnameria per bambini e per adulti.Chi la incrocia per le strade di Catania, mentre corre da una libreria, ad una ludoteca, passando per una scuola, ne resta ammaliato e sorpreso perché, nello zaino di 30 kg che porta sulle spalle, nasconde martelli, trapani a manovella, seghetti, chiodi, lime, carta vetrata, colori e albi illustrati.