Mi chiamo Sabina Pignataro e sono una giornalista.

Collaboro con  iODonna (dal 2019) e con La Repubblica (dal 2020). Ho collaborato con Vita Non Profit (dal 2018)
In passato ho scritto per La27esimaora del Corriere; D-La Repubblica; Business Insider; Vanity Fair; ItaliaOggi, AdnKronos.

Collaboro con la professoressa Daniela Lucangeli e sono responsabile del suo ufficio stampa.

Ho una laurea in filosofia e una, quasi conclusa, in antropologia, dove ho imparato che “il giro più lungo è spesso la via più breve per tornare a casa”. Così, dopo aver vissuto a Madrid e a Bruxelles, ora abito di nuovo a Milano. Negli ultimi anni ho intervistato commissari europei e ho chiacchierato con molti amici.

Mi piace restituire la voce a chi fatica ad essere visto e ascoltato. Mi piace mettere il naso dove cominciano le parole taciute, gli omissis.
Sento fortemente il bisogno di stare nelle differenze.

Foto di Sabina Pignataro
Copertina del libro A braccia aperte

A BRACCIA APERTE

Un libro dedicato agli orfani di femminicidio
(novembre 2021)

Gli orfani di femminicidio sono le vittime invisibili della violenza domestica. Una realtà che ancora resta nell’ombra, senza ascolto, senza servizi strutturati, senza presa in carico. In questa inchiesta, io e la mia collega Sara De Carli proviamo ad accendere un faro.

Recensioni: Vita.it La Repubblica Salute - La Repubblica - La27esimaora - Il

Intervista a Matteo Lancini (Minotauro): “No, non è stato un anno sabbatico: i ragazzi stanno male”

La pandemia ha scoperchiato il profondo malessere già esistente. Gli adulti hanno finalmente aperto gli occhi. ammettendo che i loro figli stanno male. Per Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, «i ragazzi si stanno tatuando i nomi dei nonni morti. I segni delle mascherine svaniranno dalle nostre facce ma non dalla nostra psiche. Quello che possiamo fare tutti è imparare a gestire questo malessere». Ecco i suoi consigli ai genitori («aprite le case ai ragazzi più fragili») e ai prof («date spazio affinché le sofferenze possano esprimersi, esplodere»)

Al lavoro con… Ilde Forgione, responsabile del canale TIK TOK degli Uffizi

Durante l’estate, hanno pensato di far ballare Le tre Grazie di Francesco Morandini detto il Poppi, sulla base della hit Coincidance (di Handsome Dancer), ottenendo circa 260 mila visualizzazioni. Il video in cui Petrarca di Andrea del Castagno cerca di attirare l’attenzione della sua divina Laura, ritratta da Pietro Saltini ha ottenuto quasi 400 mila visualizzazioni.

II diario di una mamma contagiata: la paura corre sulla chat dell’asilo

La chiusura preventiva della scuola, i tamponi a tappeto. E alla fine la scoperta di vivere nel focolaio di Bollate, nel Milanese.
“Fare una zona rossa adesso è come chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi”: questo, in sintesi, il pensiero di tanti cittadini di Bollate. Per capire il perché di questo stato d’animo occorre andare indietro di tre settimane.

30 km/h e 15 minuti: ecco le città post Covid

Sono di Matteo Dondè i primi progetti di “urbanistica tattica” che impongono, in diverse città italiane, la limitazione della velocità nei quartieri residenziali a 30 km/h. Iniziative già sperimentate a Terni, Casalmaggiore (Cremona) e Milano. «Tutti gli studi dimostrano che portando da 50 a 30 Km/h la velocità massima consentita, i tempi di percorrenza cambiano poco», spiega. «In compenso aumenta la qualità della vita e si riduce sensibilmente il rischio di incidenti; gli anziani si sentono più sicuri, i bambini vanno a scuola da soli, i commercianti sono più contenti».

Al lavoro con… Adriana Albini, ricercatrice in prima linea nella prevenzione del cancro

Da vent’anni in prima linea nella prevenzione delle malattie oncologiche, Adriana Albini (classe 1955) insegna Patologia generale all’Università di Milano-Bicocca. Negli Usa è stata la prima italiana eletta nel Board of Directors dell’American Association for Cancer Research. Compare, unica italiana, nell’elenco della Bbc delle cento donne più influenti e in grado di ispirare il mondo.

Aborto, l’allarme della ginecologa: “A 40 anni dalla legge 194 ancora troppi ostacoli al diritto delle donne”

Scuote la testa e sospira Daniela Fantini, una delle ginecologhe del Cemp, consultoriocemp.org il primo consultorio laico aperto a Milano negli anni Sessanta. “A più di 40 anni dalla legge 194 siamo ancora qui. Eppure sembrava che le cose stessero andando un pochino meglio”.
“Ad agosto il ministro della Salute Roberto Speranza aveva finalmente aggiornato, dopo dieci anni, le linee guida sulla pillola abortiva Ru486, stabilendo che si potesse assumere fino alla nona settimana di gravidanza (anziché fino alla settima) e in day hospital. Era stato un passo avanti significativo”.

Covid e terapie intensive: a chi dare l’ultimo letto?

“Quando le risorse sono limitate bisogna scegliere chi ha più possibilità di sopravvivere”. Intervista ad Alberto Giannini, primario anestesista a Brescia. Secondo lei l’età può essere un criterio di scelta?
Immanuel Kant diceva che le persone hanno una dignità, le cose un prezzo … “L’allocazione di risorse limitate costituisce un dilemma intrinseco che è praticamente insolubile. Comunque lo si guardi, in medicina come altrove, comporta inevitabilmente un “conflitto di valori”.

Lucangeli: E se parlassimo di didattica di vicinanza?

La mia intervista alla professoressa Daniela Lucangeli “Ne posso più di sentire parlare di didattica a distanza. Vorrei si parlasse di DIDATTICA DI VICINANZA, che non è fatta dalla tecnologia né tanto meno dalle migliori slides di PowerPoint. La didattica di vicinanza è fatta dai linguaggi antichi che il nostro cervello riconosce: l’ “I CARE” educativo, (il “mi stai a cuore” di don Milani), e non l’ingozzamento cognitivo di prestazioni che la memoria dovrebbe tenere come un frigorifero: metto dentro l’informazione che deve restare identica, congelata fino a verifica. Aimè così non si nutre l’intelligenza e tantomeno lo sviluppo migliore di nessuno.

Inchiesta Maternità: il secondo figlio, mai per caso

Che cosa spinge le giovani coppie a formare una famiglia con due o più figli? Come risolvono difficoltà pratiche ed emotive per altri insuperabili? Aiuti, pochi. Ostacoli, tanti. Gli stessi che vivono tutti gli altri. Eppure una parte (minoritaria) delle giovani coppie decide di avere più di un figlio. Una sfida, di questi tempi. Che