Mi chiamo Sabina Pignataro e sono una giornalista.

Collaboro con  iODonna (dal 2019) e con La Repubblica (dal 2020). Ho collaborato Vita Non Profit (dal 2018 al 2024)
In passato ho scritto per La27esimaora del Corriere; D-La Repubblica; Business Insider; Vanity Fair; ItaliaOggi, AdnKronos.

Collaboro con la professoressa Daniela Lucangeli e sono responsabile del suo ufficio stampa. Qui un incontro che abbiamo fatto insieme a marzo 2024.

Ho una laurea in filosofia e una, quasi conclusa, in antropologia, dove ho imparato che “il giro più lungo è spesso la via più breve per tornare a casa”. Così, dopo aver vissuto a Madrid e a Bruxelles, ora abito di nuovo a Milano. Negli ultimi anni ho intervistato commissari europei e ho chiacchierato con molti amici.

Mi piace restituire la voce a chi fatica ad essere visto e ascoltato. Mi piace mettere il naso dove cominciano le parole taciute, gli omissis.
Sento fortemente il bisogno di stare nelle differenze.

Foto di Sabina Pignataro
Copertina del libro A braccia aperte

A BRACCIA APERTE

Un libro dedicato agli orfani di femminicidio
(novembre 2021)

Gli orfani di femminicidio sono le vittime invisibili della violenza domestica. Una realtà che ancora resta nell’ombra, senza ascolto, senza servizi strutturati, senza presa in carico. In questa inchiesta, io e la mia collega Sara De Carli proviamo ad accendere un faro.

Recensioni: Vita.it La Repubblica Salute - La Repubblica - La27esimaora - Il

Inchiesta / Infanzia transgender: non c’è nessun allarme, nessun contagio sociale, non è una moda del momento

L’infanzia transgender? Non c’è nessun allarme, nessun contagio sociale, non ci sono numeri preoccupanti, non è una moda del momento. Piuttosto è un’esperienza rara, complessa e multiforme, ma che esiste da sempre.La fotografia dell’esperienza italiana, con i numeri (inediti) Chiariamo subito alcune cose: l’infanzia transgender non è un fenomeno dalle proporzioni preoccupanti e non c’è nessun

Inchiesta: L’aborto è sotto scacco in mezza Europa. E le donne non lo sanno

Spagna, Portogallo, Ungheria, Polonia e Francia sono gli stati dove si moltiplicano i tentativi di cancellare o indebolire le norme che regolano l’interruzione di gravidanza. Lo racconta un documentario di Arté «Il diritto all’aborto sta subendo un’offensiva coordinata in tutta Europa, veicolata da campagne aggressive e generosamente finanziata da circoli ultra-conservatori americani e da oligarchi