Ma, in pratica, che lavoro fa un antropologo?

«Venditori ambulanti di anomalie, spacciatori di stranezze, mercanti di stupore»: così l’antropologo statunitense Clifford Geertz definiva coloro che facevano un lavoro come il suo. Sono passati trent’anni eppure ancora oggi ci si aspetta che gli antropologi siano persone strane, che ne frequentano altre non meno strane, perché incuriositi da stranezze.

Violenza ostetrica: è ora di lanciare un nuovo #MeToo?

Certi meccanismi che disciplinano i processi legati alla riproduzione, alla nascita e all’accudimento,non sono (sempre) dettati da necessità fisiologiche ma, anzi, rispondono ad un preciso (eartificiale) sistema culturale che non è eterno, né necessario, né divino, ma umano (molto umanoe talvolta molto maschile), oltre che localizzato in un tempo e in uno spazio preciso. Quello