Scuola, fine del tempo pieno?

Se non si trovassero spazi nuovi e se l’organico docenti e personale Ata non fosse implementato, ciascuna classe «sarà divisa in due gruppi» e dovremmo dire addio al tempo pieno. Lo ha scritto pochi giorni fa una preside di Milano alle famiglie della primaria. Il condizionale è d’obbligo, perché la ripresa della scuola è ancora piena di incognite, ma danno l’idea del possibile (catastrofico) scenario che potrebbe attenderci.

Basta «protesta delle mamme» e voi padri (che ci siete) rivendicate il vostro ruolo

Non ne posso più delle mamme che organizzano “la protesta delle mamme” per denunciare la difficoltà di conciliare lavoro e scuole chiuse. Non sopporto proprio questa autoreferenzialità. Forse “noi mamme” dovremmo davvero smetterla di considerarci gli unici soggetti titolati a lamentarsi. Mi piacerebbe che la stampa e la politica parlassero di questi problemi usando l’espressione “la protesta dei genitori”. Ma questo non può avvenire se le mamme stesse continuano a chiamarla “la protesta delle mamme”.

Il metodo Marie Kondo non funziona se hai figli piccoli, per 8 buoni motivi

“Siccome sono convinta che tutte le case ordinate sono simili, ma ogni casa abitata da bambini è incasinata a modo suo, sono arrivata a una conclusione: questo metodo di self help, più che altro serve ad aiutare lei, la trentacinquenne giapponese. Se ci è riuscita, però, è perché noi (ordinati e disordinati) abbiamo pensato che sarebbero bastati 13 euro per mettere ordine nelle nostre vite incasinate”.