Perchè per una donna è cosi difficile farsi sterilizzare?

Sull’inserto #SALUTE, in edicola con #REPUBBLICA e #LASTAMPA la mia inchiesta sulla #STERILIZZAZIONE FEMMINILE. Ci ho lavorato per mesi, parlando con primar*; ginecolog*, donne & associazioni, alla ricerca del perché per le donne, in Italia, sia così difficile farsi chiudere la tube (solo l’1% lo ha fatto). Anche Antonio Chiantera, presidente della #Sigo, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, conferma la «scarsa diffusione della sterilizzazione tubarica», ma ne attribuisce la causa a «questioni di diritto». «Questa tecnica – spiega – non viene proposta alle donne e talvolta viene anche sconsigliata dai ginecologi a causa delle libere e spesso incongruenti interpretazioni della magistratura su questo tema. Servirebbe una legge chiara», commenta. In più, «i processi sono troppo lunghi» e le richieste di risarcimento spesso milionarie».

Ecco i padri oggi, come “Elefanti in una stanza”

Dei papà, del loro ruolo e delle loro esigenze, non si tiene conto quando si progettano i bagni nei luoghi pubblici e si mette il fasciatoio nelle toilette delle signore, quando si pubblicizza il corso di yoga e lo si chiama «yoga mamma-bambino», quando si chiama la chat della scuola «la chat delle mamme delle quinta B», quando per descrivere la battaglia dei genitori per riaprire le scuole si parla di «battaglia delle mamme».

Dopo gli occhi bassi e pesti: l’importanza di raccontare storie di donne che si riscattano

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne abbiamo selezionato tre libri che valorizzano le voci delle ragazze e delle donne che hanno incontrato la violenza ma che sono riuscite a lasciarsela alle spalle, avviando percorsi di riscatto personale. Serve una nuova narrazione in cui le donne non siano solo vittime, passive, spaventate e deboli.

Covid-19, le donne in gravidanza non sono rispettate

«La pandemia ha messo in evidenza un po’ in tutto il mondo ed anche in Italia una realtà scomoda: il rispetto della fisiologia del parto è stato spesso eluso».
Molto poche, invece, le aziende ospedaliere che si sono date da fare per tenere a mente che la salute non è solo assenza di malattia ma anche tutela e promozione del benessere psicologico e psicosociale..
Racconta Ravaldi, poi, che «alcune madri e alcuni padri sono stati brutalmente lasciati fuori dalle terapie intensive neonatali, anche quando i loro figli stavano morendo, senza nessuna pietas, senza nessun rispetto e cura. Ad alcuni di loro è stato persino impedito di dare un saluto, una carezza, un commiato ai piccoli».

Saremo licenziati via Zoom? (Via WhatsApp è già possibile)

Dal 2016 è possibile essere licenziati con un sms o un messaggio su WhatsApp. Oggi lo sviluppo delle nuove tecnologie apre la porta a nuovi scenari: in futuro potremmo essere licenziati anche con una videochiamata su Zoom, Google Hangouts, Skype, FaceTime? «Per ora non se ne parla», spiega l’avvocato Marcello Giustiniani «Sono stata licenziata su

«Vecchio sarai tu» Perché l’invecchiamento è una grande opportunità economica

Se pensate che a 65 anni si è vecchi, inutili e da buttare via, vi state sbagliando. E parecchio. Per rendervene conto vi basterà leggere il libro “Immortali – Economia per nuovi highlander”(Egea), di Nicola Palmarini, Aging & Longevity lead e program manager presso l’MIT-IBM Watson AI lab di Boston.Nelle 210 pagine, piene zeppe di

Inchiesta / Infanzia transgender: non c’è nessun allarme, nessun contagio sociale, non è una moda del momento

L’infanzia transgender? Non c’è nessun allarme, nessun contagio sociale, non ci sono numeri preoccupanti, non è una moda del momento. Piuttosto è un’esperienza rara, complessa e multiforme, ma che esiste da sempre.La fotografia dell’esperienza italiana, con i numeri (inediti) Chiariamo subito alcune cose: l’infanzia transgender non è un fenomeno dalle proporzioni preoccupanti e non c’è nessun

Inchiesta: L’aborto è sotto scacco in mezza Europa. E le donne non lo sanno

Spagna, Portogallo, Ungheria, Polonia e Francia sono gli stati dove si moltiplicano i tentativi di cancellare o indebolire le norme che regolano l’interruzione di gravidanza. Lo racconta un documentario di Arté «Il diritto all’aborto sta subendo un’offensiva coordinata in tutta Europa, veicolata da campagne aggressive e generosamente finanziata da circoli ultra-conservatori americani e da oligarchi